Collane di parole per nutrire le menti, gli albi

Sono un’insegnante che da circa un decennio milita nella scuola primaria con diversi ruoli educativi. Sono entrata in contatto con realtà scolastiche differenti, insegnando varie discipline. Ogni esperienza è stata per me un’opportunità per esplorare nuovi orizzonti e accrescere il mio bagaglio umano. Da sempre sono stata attratta dai libri per l’infanzia; i luoghi che li custodiscono quali librerie dedicate, biblioteche scolastiche, angoli di lettura, spartanamente, bizzarramente o con dovizia di particolari allestiti, sono per me inviti irresistibili, scorci che offrono infinite finestre sul mondo affacciando su paesaggi emotivi, affettivi, etici, sinottici.

Per chi volesse approfondire le caratteristiche precise e scoprire le differenze tra libri illustrati, albi illustrati e silent book , consiglio la lettura degli articoli di Silvia Blezza Picherle al sito https://www.raccontareancora.org/letteratura-per-linfanzia-e-ladolescenza/albi-e-libri-illustrati/.

È per me impensabile uscire da uno di questi luoghi senza un libro nella mia borsa. Un libro nella borsa è per me come una confezione di cioccolatini, è una pausa da dedicarsi in solitudine, oppure una pausa da offrire e condividere. Spesso nella mia esperienza, quest’ultima azione ha generato un vorticoso scambio empatico di pensieri, idee, immagini, emozioni che travolgono a cascata chi inconsapevolmente si trova coinvolto.
Un libro nella borsa è una carta da giocarsi come educatrice, insegnante e da qualche anno anche come mamma.

Senza pretesa alcuna e con lo spirito della leggerezza ho cominciato a proporre buone letture scelte col primordiale istinto di ciò che piace.
Così come una ciliegia tira l’altra anche un buon libro tira l’altro e questo piacere, su richiesta dei bambini, è diventato ben presto una sana e affettuosa routine, come il bacio della buonanotte.

A partire da queste osservazioni, in classe prima, per l’acquisizione della letto-scrittura, a supporto delle attività metafonologiche, ho presentato ogni lettera attraverso un albo illustrato attinente. Il coinvolgimento è stato forte, i libri sono democratici, inclusivi, si rivolgono a tutti e sono un bel volano per andare oltre. Hanno il potere di suscitare meraviglia e curiosità, entrambe emozioni che aiutano i bambini nel loro processo di apprendimento. Infatti fin da subito i bambini sono stati fortemente motivati a impadronirsi del meccanismo della lettura per esplorare in modo autonomo il mondo nascosto nelle pagine di ogni libro. Molti di loro durante la ricreazione, nei momenti di gioco libero, sono diventati lettori protagonisti capaci di inscenare testi sulla base dei dialoghi dei libri: la lettura è diventata un gioco capace di travolgere anche i più scettici. A tal proposito, un volume imprescindibile per chi vuole proporre gli albi illustrati in classe è stato per me il libro di Antonella Capetti, A scuola con gli albi, Topipittori, Milano.

In classe avevamo curato la nostra casetta-biblioteca, gradualmente allestita con le storie che ci hanno accompagnato negli apprendimenti; questa ha creato una sorta di memoria comune di classe, così in occasione del Carnevale i protagonisti degli albi hanno preso vita, ognuno ha realizzato la maschera del personaggio degli albi preferito e si è travestito, poi tutti assieme abbiamo orgogliosamente sfilato a scuola.

Durante la dad, in seconda, abbiamo dovuto rinunciare al profumo della carta stampata e al fruscio lento delle pagine sfogliate, ma abbiamo trovato una nuova modalità per stare in compagnia dei nostri amici libri. Considerata la situazione, ho scelto degli albi, li ho letti, animati e mostrati attraverso il video corredati da attività stimolo e spunti di scrittura. Anche questa esperienza ha superato le mie aspettative, i genitori che hanno accompagnato i figli nella dad mi hanno riportato di aver trovato negli albi digitali proposti un bel momento di condivisione e confronto con i figli. Numerosi in questo senso sono stati i feedback che mi hanno resa consapevole del fatto che i buoni libri sono mezzi potenti per parlare con i genitori, alcune emozioni da loro raccontate mi hanno confermato il potere intensivo delle parole.

Le nuove generazioni necessitano di modelli educativi autorevoli, esempi edificanti in grado di sviluppare il pensiero critico e indipendente che stimolino il ragionamento… i libri giusti, adeguatamente usati, in quest’ottica sono senz’altro un piacevole titillamento della mente.

Quando ti capita durante una lezione, forse non troppo accattivante, di scoprire un bambino con aria trasognata che sotto al banco, in gran segreto, nasconde un libro, ne spia le immagini e cerca di leggere, ovviamente lo riporti alla responsabilità del momento, ma gli va reso manifesto che il cuor tuo è colmo di gioia perché ha scelto di nutrire bene la sua mente e la passione va applaudita.