Tra i bianchi di scuola. Voci per un’educazione accogliente

ESPERANCE HAKUZWIMAMA (2024), Tra i bianchi di scuola. Voci per un’educazione accogliente, Einaudi, Torino.
No, non si tratta di un errore, Tra i bianchi di scuola, racconta proprio di questo: come sia stata e come sia la vita scolastica dei tanti studenti italiani con background migratorio.
L’autrice, Esperance Hakuzwimana , è nata in Ruanda nel 1991, fino a tre anni ha vissuto in un orfanotrofio; dopo l’adozione è cresciuta in provincia di Brescia. Si è laureata all’Università di Trento, per poi trasferirsi a Torino dove vive tuttora. Ha raccontato la sua storia nel libro E poi basta. Manifesto di una donna nera (People, 2019). Per Einaudi ha invece pubblicato nel 2022 Tutta intera , il suo romanzo d’esordio.
Hakuzwimana con questo breve, ma denso saggio, vuole parlare di scuola e soprattutto alla scuola. Non si tratta di una scuola astratta, ma una scuola fatta di studenti e docenti, di lingua, di esperienze, di radici e di identità che si intrecciano.
Anche il sottotitolo, Voci per un’educazione accogliente, può avere un doppio significato: sono le voci degli studenti che raccontano il loro vissuto, a volte gioioso, a volte ferito, discriminato; sono le voci dei docenti, quelli attenti e quelli meno presenti; sono voci che pongono domande, che chiedono risposte, ma sono anche le voci di chi prova a trovare delle risposte, delle parole per crescere a scuola.
Questa guida per la scuola che ha sempre più a che fare con una realtà multietnica, come recita la quarta di copertina, affronta diverse riflessioni sulla scuola italiana e la presenza di studenti con background migratorio. Il ragionamento dell’autrice si dipana attraverso 6 capitoli, parte dal Nome (cap.1), la prima parola che definisce la nostra identità di persone nel mondo; arriva subito dopo il capitolo sulla Lingua, in cui viene subito messa in evidenza la fatica che serve per potersi esprimere, soprattutto in una lingua che non è la propria. Nel capitolo 3, Cittadinanza, il ragionamento prosegue sul concetto di cittadinanza, su come la presenza di bambini e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri sia sempre più alta e di come sia difficile poter partecipare attraverso la cittadinanza alla vita del nostro paese.
Gli ultimi tre capitoli rivolgono invece il loro sguardo molto più all’interno della scuola. Si parte con il capitolo 4, Carriera scolastica, dove viene raccontato anche come spesso, malgrado le dichiarazioni ufficiali di opportunità universali per tutti gli studenti, gli alunni con background migratorio siano tra coloro che incontrano più difficoltà a proseguire gli studi, scegliendo percorsi meno ambiti o abbandonando precocemente la scuola. Nel capitolo 5, Per una scuola plurale, l’autrice fa un vero e proprio appello ai docenti affinché si mettano in discussione e possano costruire una scuola nuova.

“La nostra scuola plurale, a prescindere dal nome e dalle origini, è un posto sicuro che aiuta a capire ciò che si è e che si sta diventando. Un luogo dove il giudizio si trasforma e diventa guida e la paura non si tira indietro e si fa scoperta, possibilità”. (p. 96)

E infine il capitolo 6, Esistiamo (un manifesto), esprime il potente grido collettivo delle seconde generazioni che cercano visibilità, presenza e voce.

“Smettete di definirci, di limitarci, di metterci in un angolo e usarci come pretesto, numeri con cui validare teorie discriminatorie.
Non siamo più pochi, non siamo più lontani o incomprensibili. Siamo tutti qui in classe e adesso siamo il mondo intero.
Dentro questo cambiamento ci siamo insieme; è già il futuro.
è il momento giusto.
Non siamo più invisibili: potete impararci adesso”. (p. 111)

Tra i bianchi di scuola è un breve saggio, è un libro di domande che interrogano la scuola e chi ci lavora, per far sentire la voce di docenti e studenti a tutti coloro che si occupano di scuola e che vedono nella scuola un luogo speciale, una comunità che sa ascoltare e coinvolgere tutti gli studenti.
Consigliato a chi lavora nella scuola o nella formazione, si interessa di giustizia sociale, o vuole leggere una riflessione profonda e concreta su come costruire una società più inclusiva a partire dall’aula.